Semiria Duchannes Convalidata

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Vals;
Posted on 2/6/2011, 14:19     +1   -1




Semiria Duchannes


~ Identity Card
~ Nick: Vals
~ Nome PG: Semiria
~ Cognome PG: Duchannes
~ Soprannome PG: Sem
~ Data di nascita: 26 dicembre
~ Età: 20
~ Situazione sentimentale: impegnata con Samuel
~ Fazione: Superne
~ Livello: C
~ Carattere di dovere: Ha un tatuaggio proprio sul braccio sinistro, vicino alla spalla che si illumina di una luce rossastra quando uccide.
E’ una fenice: un animale mitologico che, quando muore, prende fuoco da sola per poi rinascere dalle proprie ceneri.
Questo è un simbolo importante per Semiria perché ogni volta che uccide, le suggerisce di non lasciare da parte il suo passato il quale, anche se doloroso, è il motivo per il quale compie gli omicidi.
~ Denaro: $ 500
~ Appartamento: 02

~ Scar tissue

Semiria è alta e snella, ma nonostante la sua magrezza ha un seno decisamente prosperoso che cerca di nascondere in ogni modo per evitare di finire coinvolta in battute di poco gusto da parte del sesso maschile. Ha occhi verdi e penetranti, leggermente allungati che definisce con una linea di eye-liner nella parte finale: questa è la sua parte del corpo che preferisce. Ha un naso piccolo e a punta mentre le labbra, delicate e sottili, nascondono un bianco sorriso. Una leggera spruzzata di efelidi su guance e naso le colorano il volto pallido; caratteristica accentuata ancora di più dal colore dei suoi capelli. Rossi, lunghi e leggermente mossi; sono sempre legati in una morbida treccia con qualche ciocca lasciata libera a sfiorarle il mento che usa accompagnare con la mano fin dietro le orecchie. Fiera dell'appellativo ''scolapasta'' che molti suoi conoscenti le avevano affibbiato, Semiria sfoggia con orgoglio la sua collezione di orecchini. Le dita delle mani sono affusolate e allenate a comporre melodie al pianoforte.

~ Oggetti personali:
~ anello nell'indice destro;
~ bracciale nel polso sinistro;
~ lacrima di Layla incastonata su anello nel dito medio sinistro.
~ orecchino destro
~ orecchino sinistro

~ Some might say

Semiria è molto riservata perché ha imparato a non fidarsi più di nessuno, ma questo è un difetto che può trasformarsi a volte in un ostacolo. Difatti è timida e fatica a parlare con qualcuno; persino con la persona più loquace del mondo si sentirebbe a disagio. E’ molto legata alla natura e sarebbe in grado di classificare ogni pianta o animale che le passi sotto il naso. Trascorre la maggior parte del tempo a leggere poesie o a canticchiare delle canzoni. Quello è l’unico posto dove si sente al sicuro: in mezzo alle parole, in mezzo alle note che la coccolano e la fanno sentire protetta. Ma in verità è solamente il primo approccio ciò che la spaventa, difatti quando entra veramente in confidenza con qualcuno si mostra per quello che è: una ragazza simpatica, a volte troppo curiosa ed estremamente protettiva nei confronti delle persone che le stanno a cuore. Decisamente non impulsiva, Semiria è capace di passare delle ore a ragionare su un problema che in realtà è una vera sciocchezza. Ha bisogno di saper gestire quello che le accade intorno, necessita della consapevolezza di poter comandare il corso di ogni minimo avvenimento. Questo suo isterismo può essere facilmente scambiato per un'ansia eccessiva ed irrazionale, ma addosso porta i segni di un'incancellabile impotenza per non essere riuscita a difendere la sua famiglia nel momento del bisogno. Spontanea e trasparente, la ragazza non è in grado di nascondere le sue emozioni. La Duchannes, inoltre, è molto espressiva ed emotiva anche se, quando la situazione lo richiede, riesce a trovare il coraggio necessario per affrontare una grande difficoltà. Non è un tipo sportivo, ma nemmeno ama poltrire tutto il giorno e se deve mantenersi in forma, allora l'ultima cosa che farebbe è varcare le porte di una palestra. Il suo abbigliamento, è quanto mai...azzardato. Sem mischia colori e fantasie senza un'apparente logica, ma nel complesso il suo aspetto, seppur insolito, la distingue e non la fa sembrare una pazza senza un briciolo di cervello perchè i suoi abbinamenti sono originali ed esternizzano la fantasia della ragazza donandole una piacevole visione d'insieme. In effetti la si può quasi scambiare per un hippy a volte, ma non ci sono correlazioni tra lei e gli ideali di questo movimento.
Amante delle culture orientali, della pace e della tranquillità, Sem conduce uno stile di vita sano ed equilibrato bevendo thè verde e non mangiando carne. Il caffè in forti quantità, le bevande gassate e qualsivoglia dolce la rendono eccessivamente ipercinetica, indi per cui si guarda bene dall'assumere le suddette sostanze.

Titubante per quanto concerne l'amore, ora è impegnata sentimentalmente con il soprannominato capellone Samuel, ex fidanzato nonchè migliore amico di Maya.
Completamente incoerente con i suoi dettami, Semiria si è lasciata completamente travolgere dall'ondata emotiva di quel fatidico giorno al Doris's Club, nel quale, per un attacco di nervosismo, ella dichiarò il suo amore al ragazzo ricevendo come risposta un bacio appassionato che, dopo i primi secondi di sorpresa, ovviamente la Superne ricambiò con altrettanta intensità.
































~ Her history

Solo grida e sangue: questo Semiria ricorda della tragica notte in cui i suoi genitori vennero a mancare. Un essere deforme, assetato di morte li sorprese nel sonno per poi sbranarli nel loro stesso letto. Ancora oggi la ragazza si chiede come sia potuta sopravvivere, ancora oggi ella si chiede perchè quel mostro l'ha risparmiata. Dopo quest'evento che la segnò nel profondo, Semiria fu trasferita in un orfanotrofio dove passò gli anni più brutti della sua vita: maltrattata, picchiata fino a sanguinare e con la convinzione, inculcatele in testa dalle sue “tutrici”, che sarebbe stato meglio averla trovata già morta piuttosto che sprecare soldi per crescere una bambina così stramba come lo era lei. Quando raggiunse il quattordicesimo anno di età però, decise che era arrivato il momento di cambiare vita rendendosi conto che anche lei era una persona come tutte le altre e che, quindi, doveva essere rispettata come tale. Questa fu una presa di coscienza determinante per Semiria perché da quel momento in poi imparò a non fidarsi più di nessuno e ciò che ogni ragazzo della sua età avrebbe dovuto imparare, lo imparò sulla strada leggendo i giornali, ascoltando le conversazioni delle persone e viaggiando con qualsiasi mezzo di trasporto le capitava sotto tiro in città di cui nemmeno conosceva l’esistenza. Ma il caos del traffico, il rumore assordante delle auto e l’aria pesante a causa dello smog non facevano al caso suo...abituata a vivere in campagna, preferiva di gran lunga i labirintici percorsi boschivi piuttosto che labirintiche strade di metropoli. Lì la natura la accolse a braccia aperte, contenta di avere un ospite che la rispettava come nessuno aveva mai fatto. Quello era il posto dove finalmente si sentiva davvero qualcuno, dove finalmente si sentiva libere di essere. Essere sé stessa, essere Semiria e basta senza dare spiegazioni a nessuno. Quello era il posto che cercava fin dalla nascita, fin da quando era entrata in quell’orfanotrofio-inferno. Ma dopo poco tempo si accorse che nemmeno la pace di quella foresta l’avrebbe aiutata a dimenticare la strage che tanto tempo fa, quel demone orribile aveva inferto alla sua famiglia e così decise di eseguire il trapianto consapevole che la sua vita sarebbe totalmente cambiata: un’altra volta.

~ Il Trapianto

''Appena Layla le infilò l'ago nel braccio con un sorriso stanco, sentì un calore pervaderle tutto il corpo e in poco tempo si addormentò. Quello che venne dopo fu tutto un susseguirsi di immagini-flash del suo passato: la direttrice dell'orfanotrofio che la picchiava, lei che scappava e si calava in una fogna per scappare dalla polizia dopo aver rubato un pugnale da un antiquario, ma soprattutto c'era una scena che si ripeteva ad intervalli regolari e che le provocava ogni volta dei brividi che le scuotevano violentemente il corpo. Poi sentì davvero caldo, un'afa insopportabile e dal suo capo iniziarono a scendere piccole gocce di sudore sulla sua faccia: si sentiva letterlmente avvampare, come se stesse bruciando in un fuoco mentre lungo il busto riusciva a cogliere il contrario della sensazione provata nella testa. Un fresco piacevole e anche un po' umidiccio, ma anche questa volta dette la colpa del sudore nella sua dormiveglia animata di lunghe mani e fauci che la facevano a brandelli. Lei provava a scappare da queste figure, ma tutto quello che riusciva a fare era sbattere la faccia contro una parete invisibile e l'eco delle risate sguaiate di quegli spiriti che, per attirarla nella loro direzione, le sfioravano i capelli dissimulando una finta gentilezza. Ma Semiria in tutti gli anni passati in solitudine aveva imparato a difendersi e nel suo incubo iniziò a tirare pugni e calci contro quelle figure, ma appena i suoi arti toccavano i loro corpi, questi si dissolvevano in una nebbiolina leggera che poco a poco le distorse la vista. E poi più niente. Sentiva intorno a lei le loro presenze, ma non poteva fare nient'altro che tremare; lei così forte quando si trattava di difendere sè stessa ora era immobile, atterrita dalla sua stessa incapacità perfino nel respirare. Sarebbe soffocata se non le fosse balenata un'idea geniale nella sua mente per fortuna ancora sana: con le unghie della sua mano sinistra stranamente più lunghe del solito riuscì ad arrivare all'avambraccio ruotando il polso all'indietro ed iniziò graffiarsi con violenza, più e più volte. In questo modo il dolore l'avrebbe riportata alla realtà e così accadde. Prese dei lunghi respiri prima di riaprire gli occhi. Quando fu pronta una fortissima luce al neon le ferì gli occhi, ma dopo poco si abituò e riuscì a distinguere i dintorni delle cose e persone che la circondavano, così come il dolore che le stringeva i tendini del suo braccio sinistro graffiato con violenza da chi sa chi. Forse era stata lei stessa, ma i bracciali non servivano proprio a questo? A impedirle di farsi del male da sola??''

<b>~Trasformazione

Quando Semiria si trasforma i suoi capelli diventano di fuoco e ardono sul suo capo senza bruciarla. Ai lati degli occhi si formano due linee come quelle dei gatti, ma c’è dell’altro. Le sue orecchie si allungano smisuratamente, così come le unghie della sua mano sinistra. Per non parlare dei denti: aguzzi e taglienti come la lama di un rasoio. Il suo abbigliamento è a dir poco strano, ma semplice allo stesso tempo. L’acqua che è presente nel nostro corpo rappresenta il 65 % della nostra massa ed essa, per compensare il surriscaldamento della testa dovuto ai capelli di fuoco e raffreddare la restante parte dell’organismo, invece che stare all’interno, è uscita all’esterno e scorre sulla pelle di Semiria sotto forma di un vestito con una sola spallina lungo fino alle ginocchia ed essendo il suddetto liquido presente in grande quantità, assume una colorazione azzurrina così da risultare un semplice abito di un colore tendente al blu. C’è un solo problema: quando riacquista le sue sembianze naturali i suoi vestiti sono inevitabilmente bagnati fradici.

Per compiere omicidi Semiria predilige gli agguati (anche perché la sua corporatura esile non è molto adatta ai combattimenti corpo a corpo) che può svolgere in svariati modi:
- o utilizzando un piccolo pugnale dalla lama biforcuta con l'elsa formata da due teste di serpente che aveva rubato ad un antiquario quando era scappata dall’orfanotrofio*. Esso compare appena Sem si trasforma e lo tiene in un piccolo fodero allacciato in vita;
- oppure si arrampica sugli alberi o su posizioni sopraelevate rispetto alle vittime e da quelle altezze, salta sopra di esse e con gli “artigli” della sua mano sinistra, trafigge loro il collo da parte a parte senza dare loro il tempo di pregare;
- oppure abbindola i malcapitati con la sua bellezza e, con il suo bacio di fuoco, li incenerisce all’interno;
- inoltre è in grado di maneggiare il fuoco: può prenderlo dai suoi capelli o da fiamme qualsiasi nelle più prossime vicinanze. Con questi trucchetti riesce a distrarre i nemici con facilità.






">

~ Frammenti di Memoria


~ Frammento 1: Sono una stupida, ora lo so di sicuro. In verità me ne ero resa conto già prima, ma ero troppo piena di me per ammetterlo...o forse ero troppo cacasotto per riuscire a sbattermi in faccia la verità. E io che pensavo che lo scrivere su un diario fosse una cosa inutile! Stupida rossa! Vedi/senti, me lo dico pure da sola. Sono un caso perso e lo sarò ancora di più se continuo a fare finta di parlare con qualcuno mentre scrivo, ma alla fine più schizofrenica di così non posso diventare.
Ma parlando di cose serie...la primavera dovrebbe essere un periodo meraviglioso, il miglire in assoluto, ma l'emicrania non è decisamente contemplata tra lo sbocciare dei fiori e i primi raggi di sole...o forse mi sono persa qualcosa tonta come sono?
E' una sensazione strana, non credo si tratti solo di un semplice mal di testa...è un ''qualcosa'' che mi prende le ossa e a volte mi provoca delle fitte improvvise alla gola ed ancora più forti sono quelle al petto. Non capisco...forse sarà un sintomo allergico o influenzale e non credo di aver bisogno dell'aiuto di Layla per il momento.
Per quanto riguarda Samuel, invece, sembra tutto andare liscio, cioè, chiariamo, stiamo insieme da poco e fino ad ora lui non sembra aver trovato elementi poco piacevoli in me...ma prima o poi li troverà. Voglio dire, non sono un essere perfetto e ci sarà pure un qualche difetto che non li andrà a genio, ma detto sinceramente mi rifiuto categoricamente di riflettere su una simile evenienza perchè ''punto 1'' è inutile cercare di prevedere il futuro, ''punto 2'' sarebbe un altro modo per logorarmi mentalmente, ''punto 3'' non saprei come reagire alla cosa (probabilmente male).


~ Frammento 2: Arrivano momenti nella tua vita in cui devi fermarti un attimo. Fermarti a riflettere per analizzare gli eventi e capire se nei sei trascinata o se ne prendi attivamente parte.
Ecco, in questo periodo io ci sto letteralmente affogando in questi cosiddetti dannatissimi ''eventi''. La sensazione è quella di inalare acqua senza fare nulla per sputarla fuori, ma senza ingoiarla. Si potrebbe definire una situazione di stallo se come conseguenza principale non sarebbe prevista la mia morte per asfissia. Per cui, in questo caso le circostanze su cui mi trovo a meditare possono essere riassunte in un'unica parola: merda.
Merdamerdamerdamerdamerda, ma a pensarci anche un ''cazzocazzocazzocazzo'' sarebbe in grado di descrivere in maniera più o meno concreta il momento.
Curioso è come io riesca ad ironizzare su una cosa del genere, ma dicono che sdrammatizzare la tragicità aiuti a superarla, o per lo meno ad affrontarla meglio. Ma ecco il mio parere: ''merda''.
Incredibile come questo concetto sia la risposta chiave ad ogni più insulsa e profonda domanda.
Tipo:
''- Come stai? -
- Merda -'' e già da lì capisci che non è aria.
''- Cosa ne pensi delle guerre di religione? -
- Merda - e comprendi che quello che hai davanti è un pacifista, un non-razzista e una persona che non si limita all'esteriore, ma guarda al di là di ciò che semplicemente appare.
Adesso, per defecare tutta questa montagna di feci accumulata in queste poche righe dovrei alzarmi dal letto che è sempre così peccaminosamente comodo ed andare in ospedale per farmi visitare da Layla.
In effetti ne avrei un urgente bisogno, ma il fatto è che ora come ora della mia salute non mi porta un fico secco, così come molte altre cose.
Il mio quaderno di poesie è abbandonato da qualche parte in casa e non so nemmeno dove è finito, ma se prima avrei smosso mari e monti per cercarlo, adesso non mi preoccupo nemmeno di dove io possa averlo lasciato/lanciato.
E' da mesi che non busso più alla porta di Maya per suonare e se prima ero quasi in astinenza quando le mie dita non sfioravano la vernice nera di un pianoforte, ora giudico la cosa estremamente superficiale.
Non capisco e forse il motivo è proprio da ricercarsi nella mia salute che mi fa perdere la cognizione di ciò che è giusto e cosa è sbagliato.
Non so....ho come il presentimento che quello che sentirei da Layla se andassi a fare una capatina all'ospedale non mi piacerà per nulla e io, di cattive notizie ne ho già ricevute troppe in questo periodo.
Ho solo bisogno di stare tranquilla, di sapere di potermi stendere da qualche parte senza avere la mente pervasa dai miei problemi e da quelli altrui, di poter respirare senza il timore di muovere i venti e far schiantare una farfalla su un albero dall'altra parte del mondo.
Perchè ogni nostra azione ha un effetto che non sempre è positivo.
Tutto ciò mi mette ansia perchè so già che dovunque poserò il mio passo ci sarà sempre una formica tra il mio piede e il terreno (ovviamente sto usando delle metafore dato che non mi commuove particolarmente la morte di un essere minuscolo come un insetto).
Tuttavia sono consapevole di non poter restare immobile nel mio cantuccio aspettando che faccia giorno e poi di nuovo notte.
No, devo andare da Layla o da qualsiasi altro medico che sia disponibile a controllarmi e non importa quanto sarà grave il tumore maligno che mi diagnosticheranno, lo devo fare perchè ho promesso a Samuel che non l'avrei lasciato.

Fine della storia. Role:
Samauel...muoviti che perdi il treno!

~ Frammento 3: L'ho fatta, sono entrata, ma ancora non ne sono mentalmente uscita.
Mi sono fatta visitare da Layla e...sono ancora più confusa di prima.
Ma che cosa speravo? Che le sue parole mi svelassero forse l'arcano?
La solita, vecchia, illusa ragazzina di città. Anche se Layla è un dottore non può avere tra le mani tutte le risposte alle mie domande; certo, il suo è un lavoro sublime che apre le porte della conoscenza, ma è anche vero che molte altre rimangano serrate.
Ecco, la mia di porta è stata aperta, ma soltanto di uno spiraglio...immagino di dover continuare io a spingere la maniglia, ma non so in quale direzione.
Verso il dentro o verso il fuori.
Dimenticare, sotterrare tutto in un pozzo di ricordi e poi coprire la buca.
O combattere, faticare, piangere, sudare.
Non lo so. Attualmente sto vivendo passivamente la mia vita e scegliere una strada piuttosto che un'altra non mi cambierebbe assolutamente nulla....ma non posso.
Non posso lasciarmi andare, lasciarmi affondare, lasciarmi divorare dal mostro che ho deciso di ospitare in me....non tanto per me stessa, ma per gli altri. Ne soffrirebbero, non tutti, ma quei due-tre con cui ho parlato fino ad ora e non voglio, non tollero la loro sofferenza per causa mia.
Forse avrei fatto meglio a stare zitta e a deglutire tutto, ma non sarebbe comunque servito a niente...sono uno specchio io e mi si legge in faccia ogni cosa.
Comunque Layla mi ha dato due alternative: impasticcarmi di farmaci o allenarmi.
Entrambe le soluzioni, ovviamente, hanno i loro pro e i contro...*serie di personalissimi improperi che qui non riporto*.
Se mi riempio di farmaci divento una tossica dipendente e mi ammazzerei da sola, lentamente e incosapevolmente.
Se mi alleno mi dovrò spaccare la schiena per mesi.
Conclusione? La conclusione è che non ho una scelta: quella che appare meno peggiore è senza ombra di dubbio la seconda.
E poi io come lo spiego a Layla che invece di dormire, sto continuando a scrivere su questa ridicola agenda? Tanto lei non è stupida, se ne accorge che non sto riposando e anche se ora non mi sta controllando, lo vedrà domani quanto sono in forma...alla prima fatica le crollerò ai piedi, con due pestoni al posto degli occhi e la tremarella nelle mie gambe flaccide.
Ma non mi interessa. Mi rifiuto categoricamente di dormire, mi rifiuto di prendere i sonniferi che la dottoressa De Geronimo mi ha amichevolmente lanciato prima di andare via....quelle schifezze io non le prendo! Mi annebbiano il cervello e io ho bisogno di pensare, di elaborare, di riflettere, di scrivere!
Non ce la faccio a starmene con le mani in mano aspettando che faccia giorno. Vedi, persino adesso sto facendo due cose contemporaneamente e 'fanculo, devo andare a controllare se il thè è pronto!
Ok, falso allarme, non era il bollitore a fischiare...erano solamente le mie orecchie, il mio delirante cervello che vede e sente cose che una persona normale non dovrebbe percepire.
Va bene, per oggi basta...stasera mi sono sfogata abbastanza, ma non vado nel letto.
Ora mi attacco con gli occhi sbarrati alla tv e guai a chi mi viene parlare di cuscini, materassi e lenzuola....lo mangio vivo, dico sul serio anche se la carne mi fa ribrezzo!

Role:
Hell's doors

~ Frammento 4: Sono un mostro, dico sul serio. Potessi avere una pala, proprio qui, tra le mie mani, mi scaverei da sola una fossa. Potessi avere mille modi per chiedere scusa, proprio qui, sulle mie labbra, li userei tutti e solo per una persona: Layla.
Piccola, forte, delicata, determinata, dolcissima, mamma e amica.
Quella creatura che con l'utilizzo di mille altri aggettivi non si potrebbe comunque descrivere, mi ha aiutato, mi sta aiutando.
E io che cosa ho fatto? L'ho ferita, ustionata, indebolita e la colpa è mia, della bestia che ho racchiusa dentro.
E la mia Dux preferita si è offerta come cavia, come bambola di pezza da poter essere usata come giocattolo e tutto per far sfogare questo dannatissimo demone che mi rivolta le viscere e mi stritola le ossa.
Dunque sono qui, con un piede nella fossa e l'altro sulla sponda, indecisa se farmi trascinare definitivamente dalle sabbie mobili o porre resistenza per uscirne almeno con ancora il respiro in gola.
Domani dovrei fare un secondo allenamento, sempre con Layla e ammetto di avere paura. Ho paura di non riuscire a controllarmi, di impazzire e di diventare talmente violenta da compiere gesti di cui poi, una volta tornata normale, potrei pentirmi a maramente.
Ma hey, se mi butto giù proprio ora rischio veramente di perdere questa battaglia in partenza!
Quindi calma e sangue freddo e tutto si aggiusterà presto Semiria.
(Sì, sono poco brava nell'autoconvincimento, ma facciamo finta di niente e stringiamo i denti)

Role:
Il principio di una nuova Semiria



Edited by Vals; - 30/9/2012, 21:07
 
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